Riapertura della Porta Imperiale

GRADO 29 giugno 2020

riapertura della “porta imperiale” di accesso alla spiaggia alla presenza del Console Generale d’Austria in Milano, Clemens Mantl. Turismo austriaco nel solco della Storia

 

XV Forum Mitteleuropa
Il risveglio della Mitteleuropa

La politica europea sta cambiando volto e, come dichiarato in questi giorni dai leader europei, non occorre essere inglesi per capire che l’attuale modello d’Europa in realtà non piace più a nessuno. In tale contesto, gli scenari possibili sono molteplici e talvolta inquietanti. Ma si nota anche qualche timida volontà di ripresa di un dialogo interrotto dai drammi del secolo scorso. Fra questi, un concreto esempio sembra delinearsi con la stringente collaborazione fra i Paesi dell’accordo di Visegrad, il così detto V4, ovvero Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Polonia. Un nocciolo duro che pare evolversi gradualmente in un hub a cui guardano con sempre maggior attenzione anche altri Paesi del centro-Europa, in primis Austria e Slovenia. È il risveglio della Mitteleuropa? È prematuro affermarlo, ma se questo processo riunificatore dovesse procedere, probabilmente sì. Ma il 2019 è pure l’anno del trentesimo anniversario di fondazione della Central European Initiative e del crollo della cortina di ferro. Una ricorrenza davvero speciale e meritevole di una approfondita riflessione ed un generoso, intenso contributo da parte di tutti.

XIV Forum Mitteleuropa
Europa tradita – Udine, 18 – 20 ottobre 2018

I temi in essi trattati sono sempre stati premonitori degli eventi verificatisi negli anni seguenti, complice anche un’accelerazione della storia di fronte alla quale molti analisti si sono dimostrati disorientati o impreparati. Gli atti ed i documenti scaturiti dagli annuali appuntamenti testimoniano con chiarezza il negativo evolversi del processo di coesione europea e l’inquietante incremento dell’euroscetticismo. Alcuni abstract paiono proprio cogliere l’esponenziale affiorare delle criticità e qualche richiamo ne fornisce efficace sintesi.

  • 2012: L’Europa che s’intravede non potrà certo essere quella dei burocrati, delle quote, dei parametri, delle banche, bensì un’Europa che tragga unità e coesione proprio dalle sue forze identitarie e dove federalismo, autonomismo, (macro)regionalismo possano rappresentare modelli di affidabile riferimento. Laboratori di coesione europea.
  • 2013: De facto la capitale dell’UE è già stata trasferita da Bruxelles a Francoforte. Nulla da obiettare a riguardo, ma vi è necessità di una Capitale vera, in cui tutti possano identificarsi e riconoscersi. Una Capitale politica e morale, culturale e spirituale. Punto di sintesi delle nostre comuni radici.
  • 2014: Sembra davvero molto lontano quel 25 marzo 1957 in cui, a Roma, venne firmato il trattato istitutivo della Comunità Economica Europea. Così come pare sempre più crescente la convinzione che l’Europa fosse “più Europa” un secolo fa, quando la libera circolazione era già salvaguardata, i servizi garantiti, e la moneta coniata già unica, per di più d’oro.
  • 2015: Abbiamo ricordato come nel 1957, anno di sottoscrizione del trattato di Roma, l’Europa fosse costituita da 33 Stati, divenuti, ad oggi, 48. Consapevoli di quanto tale proliferazione, che peraltro trae origine dalla storia e dalla volontà popolare, non appaia affatto esaurita. Un processo inatteso quanto repentino, determinato dal definitivo tramonto dei totalitarismi del XX secolo.
  • 2016: Conciliare il peso degli interessi nazionali con le spinte ad una maggiore integrazione appare sempre più difficile. Gli Stati dell’Unione hanno visioni politiche sempre più discordanti (immigrazione, cittadinanza, politiche economiche), e l’allarme sociale di alcune aree risulta sempre più minaccioso.
  • 2017: L’Ambasciatore Lamberto Zannier, Segretario Generale OSCE (Organisation for Security and Co-operation in Europe) ospite al nostro forum, ha dichiarato: “Quello attuale è da considerarsi il momento più critico dalla fine del secondo conflitto mondiale”. Oppure da far dire al Presidente francese Macron, in un intervento al Parlamento Europeo, (plenaria aprile 2018) “difendere la nostra identità per evitare il rischio di una guerra civile europea”.

Ed è proprio questa esasperazione della democrazia e della politica che probabilmente ha ingenerato delle competizioni personali che hanno fatto fiorire un gran numero di politici ma non certo di statisti, come preconizzava, già nel 1870, James Freeman Clarke: “Un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alla prossima generazione. Un politico cerca il successo del suo partito; uno statista quello del Paese”. Siamo pertanto di fronte ad un’Europa tradita, più fragile e frammentata che mai, mentre assistiamo al propagarsi di focolai d’instabilità nel Continente stesso: Ucraina, Moldova, Caucaso, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Grecia, Spagna, per citarne solo alcuni, come pure all’intangibilità delle frontiere ripetutamente violata. Momento inquietante, che diviene drammatico se ampliamo lo sguardo all’altra sponda del Mediterraneo, infuocata da una guerra senza fine che continua a seminare morti, miserie, terrorismo e migrazioni di massa, veri e proprio esodi che determinano sconvolgimenti non più solo politici ma culturali, sociali ed economici.

Mitteleuropa intende ancora una volta contribuire ad un sereno e costruttivo dialogo fra istituzioni politiche, diplomatiche, sociali, economiche, accademiche e culturali di tutti i Paesi dell’area centro-europea e balcanica, sempre più rilevanti e strategici per i destini d’Europa, nella convinzione che l’unità europea, oltre che un imperativo di civiltà (Altiero Spinelli) è un’utopia indispensabile. L’unica efficace risposta alla globalizzazione massificante.

Quale futuro attende questa Europa? Quali gli organi istituzionali per governarla? Quale la politica internazionale e diplomatica da sviluppare? Interrogativi di incombente importanza e attualità sui quali, secondo un consolidato format, è necessario riflettere e confrontarsi.

Si ringraziano sin d’ora le Istituzioni europee, il Ministero degli Affari Esteri, la CEI-Central European Initiative, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, l’Università del Friuli, la Fondazione Friuli, la Camera di Commercio di Udine e tutti coloro che, a vario titolo, saranno co-attori e sostenitori di questo appuntamento.

XIII Forum Mitteleuropa
L’EUROPA TREMA

Una discussione sul contesto politico, sociale ed economico che ha posto in discussione le basi stesse su cui si è retto il Vecchio Continente nei decenni passati. Cinque i “panel” tematici (sicurezza; rapporti tra Fvg, Italia ed Europa; immigrazione; economia; prospettive per l’Est Europa) che, con il contributo di esperti, hanno messo sotto la lente di ingrandimento argomenti di stringente attualità.

XI Forum Mitteleuropa
LE NUOVE FRONTIERE D’EUROPA DALLA GEOPOLITICA ALL’ECONOMIA

Il Dibattito si è sviluppato sulle tematiche di più stretta attualità, ospite d’onore di questa undicesima edizione del convegno è stato S.E l’Ambasciatore Lamberto Zannier, segretario generale dell’OSCE, il quale, oltre ad onorarci della sua presenza, ha offerto, incalzato dalle domande del direttore del Messaggero Veneto, Tommaso Cerno, la propria lettura dei principali fenomeni internazionali che stanno tenendo il mondo con il fiato sospeso.

X Forum Mitteleuropa
L’EUROPA SENZA EUROPA

Personalità quali Václav Klaus, Presidente Emerito della Repubblica Ceca, di Alexey Gromyko, vicedirettore dell’Istituto Europa dell’Accademia delle Scienze della Federazione Russa e altri illustri ospiti vivacizzano l’ampio dibattito dei panel tematici, dalla crisi dell’Ucraina fino all’importanza geopolitica della nostra regione.

IX Forum Mitteleuropa
EUROPA DA AQUISGRANA A FRANCOFORTE

In un momento di gravi difficoltà in cui è in discussione la sopravvivenza della moneta di cui ci siamo dotati senza Stato, vengono valutate a Berlino le capacità di auto-governo di alcuni Paesi (di fatto commissariati) o le fragilità statuali di altri, possiamo o no accettare Aquisgrana come un simbolo d’unione? Se ciò non dovesse accadere l’Europa non sarà più Europa. Agli ospiti la parola.

VIII Forum Mitteleuropa
FRAMMENTAZIONE O RICOMPOSIZIONE?

Le conseguenze della crisi economico-finanziaria hanno parzialmente scosso le fondamenta di un qualcosa che era una particolare garanzia della pace, della stabilità e delle integrazioni. Per questo motivo è evidente che i tentativi attuali di rivitalizzare e di instaurare di nuovo la coesione politica così necessaria, sono accompagnati dalle incertezze e dai dubbi. Quale potrà essere l’Europa del 2025?

Firma della convenzione quadro fra l’Università di Udine

Palazzo Antonini Maseri

giovedì 2 luglio alle ore 11.00

Abbiamo il piacere di informare che giovedì 2 luglio alle ore 11.00 si terrà, nella splendida cornice del palazzo Antonini Maseri, la firma della convenzione quadro fra l’Università di Udine, con il Magnifico Rettore prof. Roberto Pinton, e l’Associazione Mitteleuropa, rappresentata dal dott. Paolo Petiziol.  

La convenzione è passata in Senato Accademico a cura di RELE ed è stata approvata con voto unanime. Un momento che corona anni di collaborazioni di cui ci sentiamo onorati. Siamo felici di condividere con tutti Voi questo importante momento.

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